I liceali petilini sono stanchi, il 18 manifesteranno davanti la Provincia

I liceali petilini sono stanchi, il 18 manifesteranno davanti la Provincia

Gli studenti del Liceo scientifico di Petilia Policastro con una nota avvisano della manifestazione che terranno giorno 18 davanti alla Provincia, per l’ennesima volta chiedono spiegazioni sullo stato della nuova scuola.

“Dopo l’occupazione del 29 ottobre-04 novembre, nulla di fatto; tutto è rimasto come prima: la nuova scuola è sempre lì, a Foresta, e NOI a Petilia. Abbiamo smesso di fare occupazione perché ci è stato dato un cronoprogramma, che puntualmente è stato disatteso. I lavori che dovevano terminare il 29.11.2019 ad oggi non sono conclusi. Capiamo l’allerta meteo, la burocrazia, la politica, ecc, ma non si può più sopportare di essere presi in giro” è così che esprimono il loro rammarico i liceali.

“Per inciso, ricordiamo che rispetto alla scadenza prevista dal cronoprogramma, abbiamo sopportato dei giorni in più a causa del maltempo. Ad oggi il cantiere risulta CHIUSO. Sembra che nessuno voglia dirci come stanno le cose realmente. Per questo motivo abbiamo nuovamente deciso di protestare, proseguendo con l’autogestione già iniziata 09.12.2019, che proseguirà fino a data da destinarsi. Durante l’autogestione abbiamo organizzato delle lezioni di recupero, la visione di film e attività varie. La nostra causa è più che giusta e non possiamo stare in silenzio davanti a chi ci chiede sempre più tempo. Ribadiamo che il nostro unico fine è avere la nostra NUOVA SCUOLA e non ci fermeremo fino a quando non avremo una risposta chiara e definitiva.

Abbiamo organizzato una manifestazione per mercoledì 18.12.2019 di protesta pacifica davanti alla Provincia di Crotone, per rendere tutti partecipi del nostro disagio. Ci auguriamo che qualcuno possa incontrarci per trovare la giusta soluzione. Avviseremo tutti gli organi di stampa e le televisioni per dare risonanza alla nostra protesta.

Invitiamo chiunque voglia a unirsi alla nostra lotta” conclude così la nota invitando anche i non studenti ad unirsi alla loro battaglia.

Filomena Ierardi

Filomena Ierardi