Furia Francese ritirata Spagnola

Furia Francese ritirata Spagnola

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Doveva essere mandato in stampa altro articolo. Me ne scuso. Gli ultimi avvenimenti sui lavori della Santa Spina mi permettono una divagazione sul tema della rubrica. Comunque si rimane sempre nell’alveo. Doveva essere uno scontro all’ultimo “Pisl” ma non è successo niente. Siamo alle solite furia Francese e ritirata Spagnola. Ed i Cittadini di Petilia, tutto il suo popolo, SI SONO FORMATI UNA IDEA sulla questione dei lavori della santa Spina? Allora, quando ai credenti e non verranno concesse la preghiera e la gioia di ammirare il restauro di una pregevole opera storica artistica? Tutti fiduciosi aspettano di conoscere, finite le schermaglie, quando saranno ultimati i lavori. Invero già in giro si ascoltano le solite lamentazioni. Chissà quando verranno ultimati i lavori e se verranno ultimati ? Molti affermano con sicurezza “rebus sic stantibus” bisognerà molto aspettare per vedere gli splendori del complesso della Santa Spina. Intanto si dice accontentiamoci di assistere all’agone dialettico, al tocco ed al ritocco, che non aiutano la ricerca della verità o delle verità Già è materia ostica per gli addetti ai lavori, districarsi fra le mille norme specie quelle amministrative, mi chiedo ed è doveroso chiederci tutti, al di fuori della legittima contrapposizione dialettica politica, quante persone se ne sono fatta una idea. Quante? Credo alcune, forse pochissime, tutti gli altri schierati per appartenenza. L’appartenenza è sacrosanta, ma non è tutto. Allora ognuno rimanga delle proprie convinzioni, atteso che le richiamate ordalie non ci sono state come non sono avvenuti i duelli, come non è successo niente che aiuti e permetta di procedere oltre. Bene allora tutto quanto porti alla conclusioni dei lavori nel più breve tempo. Nel frattempo mi permetto di dare del mio. Sommessamente, senza volere scavalcare nessuno, senza togliere meriti o individuare demeriti, fuori dal coro, seppure con spirito di appartenenza. Si passi dalla protesta alla proposta, si smetta lo scontro cosi come intrapreso, perché infruttuoso che non giova; per la risoluzione della questione dell’interruzione dei lavori della Santa Spina, da laico credente, dico che bisogna riappropriarsi di un atteggiamento intellettuale di studio della realtà e programmazione credibile. Per primo mi permetto di buttare un sasso nello stagno. Come? Cercando di mutuare modalità ed atteggiamenti attivati a Santa Severina per le Giornate di primavera del F.A.I (Fondo ambiente Italia) 22 e 23 Marzo 2014. Durante le giornate Fai di primavera è stata riaperta al pubblico la vecchia cattedrale dell’Addolorata gioiello architettonico di grande pregio. In tale occasione un folto pubblico di ospiti provenienti da ogni parte della regione ha potuto riscoprire ed apprezzare la vecchia Chiesa. Per il prossimo anno si chieda al FAI una iniziativa analoga per la Santa Spina. Grazie a questo tipo di iniziativa si farà conoscere anche ai non Petilini questo pregevole bene culturale che è la santa Spina nel suo complesso artistico monumentale religioso nonché paesaggistico. Ci si faccia divulgatori, facciamola conoscere a chi vuole scoprire i beni culturali della propria terra, facciamo questa promozione attraverso i nostri giovani studenti, perché si comprenda che la Santa Spina non è solo “u vennari e Marzu” ma è un gioiello architettonico, incorniciato in uno dei più bei paesaggi calabresi. Allo stato benvenuta anche la richiesta del pagamento dell’obolo se potrà bastare per risolvere e portare agli splendori che merita la Santa Spina. La Santa Spina unisca. Poi per il resto a ciascuno il suo. Nel contempo si spera che per il 13 marzo 2015 il tetto sarà ultimato unitamente a tutti i lavori di restauro. In mancanza à la guerre comme à la guerre

Giuseppe Frandina

Giuseppe