Tra le aziende coinvolte nell’operazione “Aliud”, che ha scoperto la commercializzazione di olio biologico italiano falso, ci sono anche due aziende petiline.
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Bari e coordinate dal Procuratore Capo, Carlo Maria Capristo, e dal sostituto Antonio Savasta della Procura della Repubblica di Trani, hanno portato all’arresto di 16 persone e al sequestro di aziende situate tra Puglia e Calabria.
Sembrerebbe che alle aziende venisse incaricato il compito di fornire fatture false attestanti fittizi approvvigionamenti di olio extravergine di oliva prodotto in Italia, necessari per legittimare ingenti acquisti di olio proveniente, in realtà, dalla Spagna. L’azione permetteva a gruppi criminali di trasformare olio di produzione comunitaria in “olio 100% italiano biologico” sfruttando il valore aggiunto delle menzioni riservate ai prodotti Made in Italy e biologici.
In Calabria sette sono state le imprese coinvolte: tre a Corigliano Calabro, una a Cassano allo Ionio, due a Petilia Policastro ed una a Santa Caterina sullo Ionio.
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