A Santa Severina Amalia Bruni sulle malattie neurodegenerative

A Santa Severina Amalia Bruni sulle malattie neurodegenerative

Sabato 10 ottobre nello splendido scenario del Castello di Santa Severina si è svolto un interessantissimo Convegno sulle malattie neurodegenerative che ha visto la presenza della scienziata Amalia Bruni, direttrice del Centro di neurogenetica di Lamezia Terme e del Dottore Antonio Laganà, Presidente dell’associazione per la ricerca neurogenetica. Sono intervenuti all’incontro: il sindaco di Santa Severina, Lucio Giordano, che ha parlato, anche in virtù della sua esperienza diretta sul campo, delle pesanti difficoltà presenti nelle varie strutture sanitarie alle quali le istituzioni non riescono a far fronte adeguatamente; il dottore Bruno Cortese, membro del direttivo nazionale dell’associazione “Borghi più belli d’Italia” che ha menzionato le innumerevoli iniziative di grande spessore culturale e artistico che si realizzano nel piccolo borgo di Santa Severina, spesso supportate dal ruolo fondamentale svolto dalle associazioni presenti sul territorio; il Presidente della Provincia di Crotone,  Simone Saporito, che ha mostrato il suo apprezzamento verso l’iniziativa; l’avvocato Antonio Ierardi,  rappresentante del Comitato dei familiari dei malati che ha ribadito l’importanza della partecipazione di tutte le componenti sociali per la ricerca; il dottore Nicola Mauro che ha fatto una trattazione accurata di tutte le tipologie delle varie malattie neurogenetiche e che ha portato la sua esperienza di medico di base in relazione al supporto offerto ai familiari ed ai malati. È intervenuto poi il dottore Antonio Laganà che ha parlato del ruolo delle associazioni che fanno da tramite tra il lavoro clinico del medico e le problematiche presentate dai malati e dalle loro famiglie. I lavori del Convegno sono stati coordinati dalla Dottoressa Virginia Angotti. La splendida iniziativa, a scopo di beneficienza, è stata possibile grazie a Lucia Ierardi sostenuta nel suo impegno lodevole dall’associazione culturale “Fernando Sor” nella figura del Presidente Francesco Locanto, Maestro di chitarra. L’associazione in merito opera nel territorio di Petilia Policastro e si contraddistingue per il suo impegno nel sociale. 

È stata effettuata una raccolta fondi da devolvere all’associazione per la ricerca neurogenetica Onlus di Lamezia Terme perché il Centro regionale che è un’eccellenza del nostro territorio rischia di chiudere per mancanza di fondi. Il Convegno è stato allietato dalla voce del soprano, Maestro Teresa Cardace che cura il “Laboratorio della voce” presso l’associazione “Fernando Sor” accompagnata al pianoforte dal Maestro Salvatore Mendicino. 

Ha concluso i lavori del Convegno la scienziata Amalia Bruni che ha messo in evidenza il fatto che è molto importante l’aderenza al territorio; ha parlato dei flussi migratori che hanno determinato la presenza di DNA diversi. Lo studio della genetica molecolare dalla stessa intrapreso nel 1984, dopo un lungo cammino di undici anni, nel 1995 le ha consentito di identificare il gene che causa l’accumulo di Beta amiloide, la proteina che precipita ed impedisce alle cellule nervose di rigenerarsi e di riprodursi in quanto, si formano delle placche che danno origine all’atrofia cerebrale e alla malattia di Alzheimer. La malattia è nata in Calabria e da qui si è propagata. Sono più di trentamila i malati di Alzheimer in Calabria. 

La scienziata Bruni ha sottoposto all’attenzione dei presenti il fatto che, riducendo i fattori di rischio quali: l’ipertensione, l’obesità, il diabete, la bassa scolarità, il numero dei malati regredisce del 25 %. Ha sottolineato l’importante ruolo che le comunità amiche dell’Alzheimer rivestono e ha spiegato che è in atto la commercializzazione di un farmaco che ha mostrato di funzionare con ottimi risultati in pazienti che presentano la malattia allo stadio iniziale. In conclusione si può affermare fuori da ogni ragionevole dubbio che, chi, nella sfortuna, ha avuto il privilegio di incontrare la scienziata Bruni e di frequentare periodicamente il Centro di neurogenetica di Lamezia Terme non può che apprezzare oltre alla grande professionalità che la contraddistingue ed al suo amore e impegno smisurato per la ricerca, la sua grande umanità. La prima cosa che ha sempre fatto nel corso degli anni passati è stata quella di abbracciare e salutare con immenso affetto il malato che ha davanti perché come lei stessa ha ribadito si studia la malattia nella persona, la cui dignità va sempre salvaguardata. A tutto ciò si aggiunge che a volte la malattia colpisce persone con figli molto giovani che si ritrovano ad essere devastati dalla stessa e che ignari di tutto non hanno strumenti idonei per poterla fronteggiare e, quindi sono lasciati soli in balia dello stigma. Per la società si tratta di un demente e da subito subentra la paura, lo spettro della malattia. Ognuno si dilegua, parenti e amici per primi, e la famiglia viene isolata. La scienziata Bruni e l’equipe che esiste nel Centro supportano anche le famiglie perché la malattia del familiare incide e si ripercuote negativamente sul familiare “sano” che combatte quotidianamente per avere il necessario per poter accudire a casa il malato di Alzheimer, impresa difficilissima se non impossibile. A nome di tutti i familiari dei malati di Alzheimer il nostro grazie di cuore alla Dottoressa Amalia Bruni e a tutti gli operatori del Centro.  Filomena Luchetta

Redazione Il Petilino

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